Ministero dell'Economia e delle Finanze

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giovedì 29 ottobre 2015

Il pozzo di San Patrizio.

E bravi, zitti zitti, quieti quieti, mentre i lavoratori sono costretti a mobilitarsi a causa del furto perpetuato ai loro danni con la decurtazione del fondo unico e contro l’elemosina proposta come aumento salariale con il rinnovo contrattuale di 5 euro, nel pomeriggio dello scorso 22 ottobre 2015 l’amministrazione e le organizzazioni sindacali rappresentative della dirigenza del MEF, hanno sottoscritto l’accordo per la retribuzione di posizione e di risultato per i dirigenti di 2fascia, anno 2015.
E così, veniamo ad apprendere che le indennità di posizione sono state cospicuamente aumentate e determinate nella seguente misura:

da
a
prima fascia
11.901,05
17.081,88
seconda fascia
17.068,74
23.367,95
terza fascia
22.241,05
29.654,02

Occorre specificare che questi importi costituiscono esclusivamente la “parte variabile” dell’indennità di posizione che i dirigenti di 2fascia percepiscono e che, pertanto, si sommano con la “parte fissa” della predetta indennità che ammonta a 12.155,65 euro procapite.
Ovviamente, non bisogna dimenticare lo stipendio tabellare che è quantificato per la modica cifra di 43.635,80 euro. 
Ma l’accordo in questione, considerato il tempo di vacche magre e del fatto che tutti devono concorrere al risanamento dei conti pubblici, prevede anche la distribuzione dell’indennità di risultato superiore a quello dell’anno scorso.
Infatti, la capienza del loro fondo di san patrizio è talmente corposo che si sono potuti permettere anche un ritocchino al rialzo dell’ “indennità di risultato”.
Insomma, tra stipendio, aumento dell'indennità di posizione (fissa e variabile), aumento dell'indennità di risultato, incarichi aggiuntivi ed “altro”, la dirigenza del MEF è riuscita a garantirsi il potere d’acquisto delle loro misere retribuzioni con le quali devono affrontare quotidianamente le avversità della vita (retribuzione annuale dirigenti - aggiornato al 31.12.2014).
Forse sarà questo il motivo della loro assenza tra i lavoratori in lotta, che è bene ricordare, gli permettono, con il loro lavoro costante e professionalmente non riconosciuto, di ottenere tutto questo bendidio.
Quindi, assenti giustificati; evidentemente erano tutti molto impegnati.

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