Ministero dell'Economia e delle Finanze

Ministero dell'Economia e delle Finanze

giovedì 29 dicembre 2011

La CARTOLARIZZAZIONE e le proprietà del legno.

Numerosi lavoratori hanno chiesto chiarimenti sulla nostra informativa “La pagliuzza” che ha scandalizzato e suscitato non poco scalpore appunto per la pagliuzza nell'occhio della vignetta.
Alcuni, infatti, hanno voluto consigli e rimedi concreti per come rimuovere la pagliuzza dal proprio occhio; altri, invece, hanno chiesto informazioni su un aspetto, perlopiù ritenuto ancora "secondario" ma molto, molto doloroso e, cioè, sul diametro e sulla qualità del legno della trave o tronco, a seconda della propria immaginazione, utilizzato nella ripartizione e remunerazione dei fondi derivanti dalla cosiddetta cartolarizzazione (comma 165) definiti con l'accordo del 20 dicembre 2011.
Ai primi, abbiamo consigliato vivamente di prendere coscienza della verità, di intraprendere serenamente un processo di coming out attraverso il quale comprendere e accettare di provare un certo livello di sofferenza più profondo mentre, per i secondi, per quelli ancora dubbiosi ma doloranti, pur non essendo degli esperti, ci sembra doveroso rispondere, offrendo alcuni semplici consigli al fine di renderli consapevoli e determinati.
Infatti, vi sono caratteristiche del legno che occorre tenere ben presente.
Il peso specifico, per esempio, che varia nello stesso legno e che può essere più o meno pesante; la durezza, poi, si stabilisce determinando le dimensioni dell'impronta che lascia, sulla superficie del legno, un corpo duro sottoposto a una determinata pressione per centimetro quadrato.
Altra caratteristica, che varia da legno a legno, è la tendenza a imbarcarsi, cioè a curvarsi secondo le variazioni di temperatura o di umidità, corporea s’intende.
Per effetto dell'umidità e delle variazioni di temperatura il legno tende anche a ritirarsi, dilatarsi o contrarsi.
I nodi, poi, sono di vario tipo e prodotti da cause diverse; in genere sono considerati un difetto.
Per quanto concerne, infine, il diametro, ve ne sono di tutte le grandezze e di tutte le misure; possiamo, comunque, tranquillizzare i lavoratori che quello che viene utilizzato nei confronti dei lavoratori pubblici e, nel caso specifico al MEF, è di dimensioni ragguardevoli.
Fornite queste semplicissime ed elementari informazioni, le caratteristiche del legno potranno essere meglio desunte dalla lettura della tabella che riportiamo qui di seguito, senza dimenticare, però, altri elementi quali la scala parametrale, il SIVAD e l'assiduità ai processi lavorativi.
Si potrà costatare, quindi, che la consistenza e il diametro della trave o del tronco non saranno facilmente dimenticabili.



giovedì 22 dicembre 2011

MONTI auguri e Buone Tasse a tutti !

I SINDACATI FIRMANO VITTORIOSI LA CARTOLARIZZAZIONE!


- 65,36%
rispetto all'anno precedente
per i Dip. RGS/DT/DAG/SSEF/Uffici di diretta collaborazione
(16.452.540 euro per circa 8.500 lavoratori= 1.935 euro lordi medi procapite)

- 11,44%
rispetto all'anno precedente per il Dip. delle Finanze
(13.214.520 euro per circa 3.000 lavoratori= 4.404,84 euro lordi medi procapite )




Nel tempo dell’inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario.

domenica 18 dicembre 2011

Mini*Midi*Maxi*Mef

Informiamo i lavoratori che dal giorno 22 dicembre 2011 sarà attivo il "Mini*Midi*Mef: spazio ragazzi", un servizio ricreativo e di custodia realizzato dall'amministrazione, offerto nei periodi di chiusura delle scuole e destinato ad accogliere i bambini e ragazzi di età compresa tra i 5 ed i 12 anni, figli dei dipendenti del MEF in servizio presso gli uffici del Ministero aventi sede nel Comune di Roma.
Il progetto prevede laboratori attrezzati per il gioco e per le attività creative ed educative, nonché una biblioteca-sala lettura e una sala multimediale.
L’attività si svolgerà presso i locali della sede del Ministero di Via XX Settembre, n.97, ubicati al piano sostruzioni-scala C.
I lavoratori sono stati anche invitati, come indicato dallo specifico avviso pubblicato sull'intranet dipartimentale del DAG, a donare materiale ludico ed educativo-didattico.
Non possiamo, quindi, che apprezzare lo sforzo e la forte determinazione dimostrata dai responsabili dell'amministrazione nel perseguire questo obiettivo, sicuramente di ausilio a numerosi lavoratori.
Siamo venuti a conoscenza, però, che a seguito della riforma delle pensioni presentata dal governo Monti (il decreto sulla manovra ha ottenuto venerdì la fiducia in prima lettura) e che ha persino commosso il ministro del welfare che l'ha predisposta, l'amministrazione è corsa subito ai ripari apportando dei correttivi al progetto iniziale, rinominato in Mini*Midi*Maxi*Mef, aperto tutti i giorni 24 ore su 24, modificando e predisponendo una nuova planimetria (in grassetto le modifiche) che, in esclusiva, trasmettiamo ai lavoratori.
In questo modo, oltre a costruire uno spazio per i figli dei dipendenti, l'amministrazione garantirà anche l'assistenza agli stessi genitori che dovranno prolungare la loro permanenza in servizio fino alla vecchiaia, realizzando in questo modo il famoso nuovo patto generazionale per porre rimedio, secondo quanto sostenuto dai tecnici al governo, al disequilibrio e all'insostenibilità dell'attuale sistema previdenziale.
E' ovvio che tale servizio non potrà essere usufruito dai lavoratori che saranno messi in mobilità e successivamente licenziati.



mercoledì 14 dicembre 2011

Samb e Diop.

Samb Modou e Diop Mor non erano “degli africani ambulanti”, ma nostri concittadini al pari di chi scrive o di chi sta leggendo queste parole.
Avevano dei sogni, degli amori, un progetto di vita.
La loro uccisione interroga tutti ma quanto successo deve essere affrontato eliminando immediatamente la retorica della '“follia di un pazzo”, come banalmente ricondotto dai media in queste ore, e calato, invece, all’interno della recente storia politica.
Una storia fatta di pogrom, dalle molotov al campo Rom di Ponticelli a Napoli all'incendio contro il campo delle Vallette a Torino, dal tiro al piccione a Castelvolturno alle violenze nel lager agricolo di Rosarno, stragi ripetute che travolgono tutto e, soprattutto, investono gli ultimi della scala dei diritti.
La storia recente è una via crucis di odio etnico, di sublimazione delle tensioni sociali trasformate in violenza sul più povero; chi ha ucciso i fratelli Samb e Diop e ferito altri tre connazionali, di cui uno sta lottando contro la morte, non è un folle, perché non esiste la pazzia a comando.
E’ solo il frutto marcio dell’odio coltivato a lungo nel silenzio generale, tollerato e foraggiato istituzionalmente, che chiama a raccolta il germe del fascismo organizzato, del razzismo, della xenofobia, dell’intolleranza.
Dobbiamo essere consapevoli che la crisi sistemica in corso non genera automaticamente nuova democrazia, come molti vanno sbandierando, con nuovi diritti e nuove opportunità, ma è uno spazio pericolosamente incerto nel quale ogni esito, ogni soluzione, anche la peggiore, è possibile.
Dalla crisi si può uscire, oltre che sempre più poveri, anche con meno diritti, con meno democrazia e con un assetto politico durissimo.
Contrastare tutto questo, dipenderà solo da noi.
Da quanto saremo capaci ad aprirci senza paura agli altri, difendendone i diritti comuni per costruire “l’alternativa” all’interno dei conflitti sociali esistenti e in quelli che si metteranno in moto nel futuro immediato, per edificare un’altra società possibile.
Occorre costruire ponti laddove la crisi separa e divide, pensare collettivamente e non individualmente, coltivare terreni per unire in conflitti comuni pezzi di società che si vuole, invece, in competizione per la povertà anziché compagni per la riappropriazione e per la redistribuzione della ricchezza socialmente prodotta.
Dobbiamo percorrere questa strada anche qui da noi, ad esempio, al MEF, dove il sistema di valutazione del personale delle aree (SIVAP), minando la coesione tra lavoratori e mettendo gli uni contro gli altri alla mercé dirigenziale, fa distogliere lo sguardo dalla vera controparte e impedisce la costruzione di un fronte compatto che rivendichi salario, diritti per tutte/i e difesa del lavoro pubblico come bene comune.

Anche se temiamo che sia solo l’inizio, l’esito comunque non è scritto.
Ci vediamo a Firenze, sabato insieme agli altri fratelli.
Con Samb e Diop nel cuore.

LAVORATORI AUTORGANIZZATI
Ministero dell’Economia e delle Finanze

martedì 13 dicembre 2011

Il più grande spettacolo dopo il Big Bang


Francesco Pinna, 19 anni, studente-lavoratore assassinato per 5 euro l’ora.

LAVORATORI AUTORGANIZZATI
Ministero dell’Economia e delle Finanze

lunedì 5 dicembre 2011

Nuovo stile, stesso ombrello.

  • Quello usava l’aereo di stato, questo prende il treno.
  • Quello mentiva, questo parla come un bancomat.
  • Quello si circondava di guardie del corpo e brutti ceffi, questo viaggia senza e parla alla pari con i banchieri di mezzo mondo, non guarda il culo alle deputate finlandesi, non fa cucù alla Merkel, non frequenta professioniste dell'amore e non viaggia con la scorta di avvocati.
  • Quello aveva cerone e parrucchino, questo è un signore elegante e posato.


E’ il solito ombrello, ma vuoi mettere lo stile?



venerdì 2 dicembre 2011

I pesi pesati.

“In conclusione, dalla lettura del presente rapporto emerge un sostanziale successo della sperimentazione che ha coinvolto la stragrande maggioranza delle strutture e del personale confermando che al Ministero dell'economia e delle finanze sono mature le condizioni per l’introduzione del sistema di valutazione del personale e per la presa di coscienza da parte dell’organizzazione nel suo insieme dell’importanza di tale processo”.

Così termina la relazione di monitoraggio del SIVAP definito, nella sua fase di sperimentazione, il 30 novembre 2011.
Il testo, redatto dall’Ufficio VII della DCPP del DAG, è pubblicato sull’intranet dipartimentale.
Non ci soffermiamo più di tanto sui dati riportati, sulle torte e sui grafici colorati; così com’è noto il nostro giudizio negativo verso questo miserevole sistema di valutazione.
Ci tratteniamo, invece, sulla metodologia, sull’approccio culturale con il quale è stato redatto il documento da parte dell’amministrazione che dimostra, ancora una volta, la sua cecità e la totale insensibilità nei confronti dei lavoratori, delle persone.
Si è volutamente utilizzato un asettico e disprezzante approccio tecnicistico/aziendale, scevro da qualunque relazione e sensibilità sociale o d’interdipendenza umana.
Parlare di criticità della procedura in termini di notifica e visualizzazione dell’email, di disallineamento e di mancato aggiornamento del SIAP, è un vero e proprio insulto verso i lavoratori che, in carne ed ossa, hanno subito questa umiliazione.
La libertà assunta, poi, di scrivere che la sperimentazione del processo di valutazione del personale è la risultante positiva di un impegnativo e proficuo lavoro di squadra che, in chiave prospettica, può contribuire a garantire il successo del modello di valutazione delle performances, da il voltastomaco.
Il sistema nervoso, poi, è messo a dura prova quando si arriva a leggere che la sperimentazione sin qui condotta ha prodotto risultati apprezzabili sotto l’aspetto della partecipazione all’iniziativa.
L’imposizione del SIVAP ai lavoratori è interpretata per “partecipazione all’iniziativa”, violentando concetti quali la solidarietà e la democrazia partecipata, quale metodo fondamentale per la definizione delle scelte collettive.
Insomma, senza vergogna.
Di successo sostanziale, quindi, si può parlare solo a proposito del raggiungimento degli obiettivi assegnati al dirigente preposto che s’intascherà il conseguente cospicuo premio di risultato.
Ma non sarà il solo, non vi preoccupate, perché si troverà in buona compagnia.
Per i lavoratori, invece, si tratta di un’indegna sottomissione a una procedura lesiva della dignità della persona, pericolosissima anche per la stabilità delle relazioni sociali tra gli stessi lavoratori. Anziché fornire concrete opportunità di crescita sia professionali che salariali, l’amministrazione dispiega una task force, una gioiosa macchina da guerra, utilizzando punteggi parziali, pesi e punteggi pesati.
Non basta solo l’infamante gogna mediatica, lo smantellamento dei diritti, l’attacco feroce alle condizioni materiali, l'instabilità del rapporto di lavoro e la volontà di far pagare ai lavoratori il costo della crisi; non contenti, infatti, ricorrono anche all’umiliazione personale e alla mortificazione dello stesso lavoro.
Di fronte a questo scempio, i lavoratori assistono anche alle incredibili prese di posizioni di alcuni soggetti che si assurgono al ruolo di rappresentanti di parte sociale, di fronte all’amministrazione.
Una pietra miliare è la lettera unitaria di Cgil, Cisl e Uil inviata alla parte pubblica il 29 novembre 2011; redatta nella forma di un decreto (manca solo la registrazione da parte dell’organo di controllo), dopo i tanti “visti” si chiede un confronto per concordare criteri più oggettivi possibili. Quindi, nessun rigetto del sistema di valutazione individuale, ma solo la richiesta di cogestirlo insieme.
Qualcun altro, invece, invita i lavoratori a trasmettere le schede di valutazione con il compito di consegnarle direttamente all’amministrazione, mentre si sorseggia thè e pasticcini.

La resistenza dei lavoratori a questo pesante attacco deve essere, quindi, la più forte possibile.
Cerchiamo, nelle nostre scelte, nei nostri interventi, di stimolare la resistenza dei lavoratori, perché crediamo nell’autorganizzazione con cui combattere la battaglia anticapitalistica, per una società più giusta.
La posta in gioco è molto alta, perché il lavoro umano non è una merce e nessuno si può permettere di valutarlo e di prezzarlo.


 
 LAVORATORI AUTORGANIZZATI
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